"Ho cominciato questo percorso quando istintivamente ho sentito il bisogno di lavorare su me stesso per raggiungere la pace che cercavo...."

Per anni ho dato per scontata la mia pace psichica, invece fermandomi a riflettere mi sono reso conto che è qualcosa che, almeno nel mio caso, era da guadagnarsi attraverso un lungo percorso di riflessione.
Penso che la pace individuale sia per la maggior parte garantita dall'essere ciò che si è, al 100%.

In una realtà sociale può capitare, invece, di cercare di inserire l'immagine di sé in forme che non ci lasciano liberi di esprimerci ed espanderci in maniera naturale. Il che crea ovviamente stress e disagio.
Chiaramente il primo passo verso l'essere se stessi, è conoscere se stessi; denudarsi di ogni guscio e struttura che ci siamo creati o che ci sono stati creati intorno.

Il secondo passo è creare di nuovo i gusci, le protezioni e le strutture necessarie alla protezione e alla salute della nostra psiche, ma questa volta tenendo conto della nostra forma originale, quindi mantenendo il comfort e la libertà di movimento, magari costruendo porte, e non muri.

In sostanza si tratta di distruggere, e sminuzzare la nostra "casa" per poi ricostruirla da capo, ma questa volta a misura di colui che la dovrà abitare.

Questo processo di distruzione e ricostruzione può essere portato avanti grazie alla riflessione personale, ma, sopratutto nella prima fase, quella della scoperta della nostra "forma originale", sono necessari input esterni, perché grazie a questi, come grazie a delle coordinate, possiamo capire la forma nella sua totalità.

E' come se da dentro una casa da cui non possiamo uscire chiedessimo a delle persone all'esterno di descrivercela; da soli saremmo solo in grado di intuire in maniera estremamente imprecisa.
Per questo è chiaro che dei buoni amici sono un ottimo aiuto, più sono e più punti di riferimento abbiamo.

Uno strumento ancora più preciso, funzionale e rapido, è un bravo psicologo. Una persona che sia in grado di trasformarsi in uno specchio il più chiaro possibile, in cui possiamo rifletterci e guardarci in ogni singolo, minimo dettaglio con tutta la calma necessaria.

Questo specchio, poi, ha il vantaggio di essere vivo quindi può fornire luce dove si accorge che chi sta guardando non ne ha abbastanza.

Caro lettore mi presento, mi chiamo L. e qualche anno fa mi sono reso conto che la mia mente ed il mio corpo non erano più in sintonia, mi chiederai: come ti sei accorto?

Avevo sempre uno stato di malessere che mi accompagnava tutto il giorno ansia, paura, pensieri ciclici negativi, nervosismo purtroppo anche verso le persone care.

Questo stato aveva anche dei risvolti fisici...tosse nervosa, episodi frequenti di conati...ecc.

Giunto alla conclusione che da solo e disorientato, perché così mi sentivo, non avrei potuto capire cosa mi stesse succedendo, ho preso coraggio e mi sono rivolto a Lorenzo. Con lui ho iniziato un percorso assai difficoltoso ed i momenti impegnativi non sono mancati come non sono mancati quelli profondi e significativi.

Il tempo che ho passato dialogando e raccontandomi è stato un vero e proprio investimento su me stesso, che mi ha permesso di rileggere la mia vita con gli "occhi" che oggi ho. Ti ringrazio per il tuo tempo che hai dedicato alla lettura di queste poche righe.